Viareggio, le vittime della strage attendono giustizia da 13 anni

Oggi, mercoledì 29 giugno, sono trascorsi esattamente 13 anni da quella maledetta notte del 2009, quando un treno carico di Gpl deraglia, il gas fuoriesce da una cisterna che si squarcia sulle rotaie, entra nelle case delle vie circostanti, portandosi via 32 vite e segnando a vita l’esistenza di decine di altre persone.

Nel pomeriggio, alle 17,30 nel “Luogo della Memoria e della Solidarietà” di Viareggio (via Aurelia sud 20, tra la Cassa risparmio di Lucca e il distributore Q8) si svolgerà un momento di ricordo di Michele Michelino, che è stato presidente del “Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio” di Sesto San Giovanni (Mi), ex operaio Breda, da sempre in lotta contro le stragi da amianto, scomparso il 21 aprile scorso. Successivamente, sempre a via Aurelia sud 20 si svolgerà un incontro con i rappresentanti delle tante, troppe stragi industriali e ambientali.

Poi, alle 21:00, i superstiti, i parenti delle vittime, organizzati nell’associazione “Il Mondo che vorrei onlus”, tutta la città di Viareggio, coloro che in questi anni li hanno sempre sostenuti saranno di nuovo in piazza in questo anniversario, con appuntamento in Piazza Nieri e Paolini, davanti al comune, per poi attraversare in corteo la città fino a via Ponchielli, luogo del disastro. Alle 21,48, l’orario in cui tutto è iniziato in quella notte di 13 anni fa, saranno letti i nomi delle 32 vittime, accompagnati dai rintocchi della campana.

I tredici anni hanno anche visto un tortuoso iter giudiziario che avrà un ‘ulteriore momento il giorno successivo, domani 30 giugno a Firenze, con una nuova udienza (la quindicesima) del processo di appello-bis, dopo che la Corte di Cassazione ha deciso di rinviare quasi tutti gli imputati – italiani e stranieri – alla Corte d’Appello di Firenze per la rideterminazione delle pene, perché ha ritenuto infondata l’aggravante dell’infortunio sul lavoro che invece era stata contestata dal Tribunale di Lucca nella sentenza di primo grado e dalla Corte d’Appello di Firenze nel secondo Grado. Così resta solo il reato di disastro colposo, perchè quello di omicidio colposo risulta prescritto per tutti.

Non a caso Mauro Moretti, l’ex amministratore delegato di Ferrovie SpA, che aveva in un primo momento prospettato di voler rinunciare alla prescrizione, qualche mese fa ha ritrattato e ha dichiarato che si avvarrà della prescrizione.

Consigliamo la visione della puntata di “Ossi di seppia” (Raiplay) dedicata alla strage, dove la voce narrante è quella di Daniela Rombi, madre di una delle vittime della tragedia.