Il naufragio in Grecia impone la fine di un sistema criminale: “Aprite le frontiere!

Il numero delle vittime dell’ennesimo naufragio di migranti nelle acque del Mediterraneo è e resterà sconosciuto, così come approssimato per difetto è il bilancio dei migranti morti nel “mare nostrum” dal 2014 ad oggi (oltre 26.000, pari alla media di 8 morti per annegamento al giorno).

Ma i responsabili di queste morti non sono affatto sconosciuti: sono l’Unione europea, i suoi stati membri, i governanti che si sono succeduti alla guida di questi stati nel corso degli ultimi decenni.

La fortezza Europa sa di non poter fermare le migrazioni, ma vuole rendere più pericolosi e mortali i viaggi di chi fugge da guerre, povertà e riscaldamento globale… 

Dunque, doppiamente responsabili, perché responsabili delle guerre, della depredazione dei paesi coloniali, dei cambiamenti climatici e responsabili di mancato soccorso in mare.

Convergenze disumanitarie

Mentre i migranti annegano, Macron riceve Giorgia Meloni. Nonostante le finte polemiche italo-francesi, i governi di Roma e di Parigi perseguono la stessa politica, rifiutando di accogliere dignitosamente migranti e rifugiati e preferendo lasciarli morire in mare o marcire sulle imbarcazioni delle ONG a cui viene impedito di attraccare liberamente nei porti più vicini al naufragio.

Nei giorni scorsi, Macron e Meloni a Parigi, all’Eliseo, non hanno affatto discusso di come accogliere in sicurezza i migranti ma di come sviluppare meglio i reciproci interessi economici e di come far fruttare l’ipotizzato Expo 2030 di Roma.

Macron e il suo ministro dell’Interno Darmanin , in Francia, cercano di evitare il prossimo possibile futuro successo elettorale della fascista Marine Le Pen, inseguendola e anticipandola nei comportamenti razzisti, dando la caccia ai migranti. 

In Italia, Giorgia Meloni indica drammaticamente i risultati di una politica di quel tipo. Quando i “liberali” imitano la destra (come hanno fatto qui da noi Minniti e Lamorgese) non evitano affatto che la destra vada al potere, ma anzi le spianano la strada.

La strada vera è quella di indicare un’alternativa complessiva al capitalismo razzista e autoritario, una prospettiva di società che rompa con le politiche capitaliste, che ponga fine alle disuguaglianze, una prospettiva emancipatrice che rompa con lo sfruttamento e l’oppressione: per l’accoglienza dei migranti, l’apertura delle frontiere e la libertà di scegliere dove risiedere.