Francia, Nahel aveva il diritto di vivere

Intorno alle 8 di martedì mattina, il diciassettenne Nahel è stato vigliaccamente ucciso da un agente di polizia a Nanterre, alla periferia di Parigi.

Si è trattato dell’ennesimo cosiddetto “rifiuto di obbedire”, che avrebbe giustificato l’ennesima cosiddetta “autodifesa”.

Noi, il Fronte delle madri, denunciamo questa esecuzione e ci uniamo al dolore della famiglia. Oggi tutti noi abbiamo perso un figlio!

Negli ultimi mesi si è assistito a un aumento della violenza e dei crimini razziali contro i giovani nei quartieri popolari, senza che venisse intrapresa alcuna azione di risposta o che gli agenti di polizia coinvolti si preoccupassero anche solo lontanamente.

Il rispetto della legge non si applica quando si tratta dei nostri figli. I discorsi di odio e il clima di fascistizzazione sono i principali responsabili di questo disastro.

Come possiamo continuare a vivere in un paese che discrimina, esclude e maltratta i giovani perché non sono bianchi o musulmani?

Come possiamo descrivere un paese in cui la polizia uccide impunemente?
I nostri figli non sono più al sicuro da una polizia razzista.

I media mainstream propagandisti, che giustificano questi crimini evocando una storia di delinquenza, svolgono un ruolo importante in questo clima velenoso.

Questa violenza sistemica da parte della polizia è durata troppo a lungo!

È necessario adottare misure politiche strutturali!

I nostri figli hanno il diritto di vivere e muoversi liberamente negli spazi pubblici!

Le esecuzioni devono cessare!

Riposa in pace piccolo Nahel. Condoglianze alla famiglia. Sosteniamo i suoi cari nella loro ricerca di verità e giustizia.