Francia, 5° congresso NPA, Piattaforma B

Unitaria e rivoluzionaria, un NPA utile di fronte alle devastazioni del capitalismo

Votata al CPN (Consiglio politico nazionale): 27 a favore, 24 contro, 0 astensioni, 2 non partecipanti al voto

Un periodo di instabilità, difficoltà e resistenza

Il congresso del NPA si svolge in un periodo di instabilità generalizzata: l’aggravarsi delle crisi ecologiche, la guerra imperialista in Ucraina, l’ascesa del razzismo, dell’estrema destra e del pericolo fascista sono la misura dei pericoli che minacciano l’umanità. Siamo più che mai di fronte alla scelta “ecosocialismo o barbarie”.

Di fronte a ciò, emergono punti di appoggio, nonostante le loro contraddizioni: esplosioni regolari di rabbia sistemica nel mondo, movimenti di massa contro l’oppressione, in particolare l’ondata femminista globale, mobilitazioni massicce per il clima, lotte sociali su larga scala, elementi di ricostruzione di una sinistra antiliberale che emargina le sinistre liberali che hanno gestito lealmente il capitalismo.

La posta in gioco di questo congresso è posizionare il NPA in modo che possa intervenire nella nuova situazione, contribuire alla mobilitazione del proletariato nella sua diversità, alla sua unità nella lotta per un’altra società, lavorando per costruire una forza per il rovesciamento del capitalismo e la trasformazione rivoluzionaria della società.

La rivoluzione è necessaria, ma senza scorciatoie

Solo una rottura con il capitalismo è realistica: con i suoi modi di produzione e consumo produttivisti, con le sue istituzioni statali, con la proprietà privata dei mezzi di produzione. La distruzione dello stato borghese, la costruzione di una società di transizione basata sull’auto-organizzazione, verso una società senza classi e senza stato, va di pari passo con la socializzazione di tutte le sfere dell’economia e la lotta contro tutte le oppressioni.

In questo senso, la rivoluzione è oggettivamente all’ordine del giorno. Ma oggi le classi lavoratrici sono dislocate, il proletariato nel mezzo di una riconfigurazione sociale, sotto i colpi delle crisi e delle offensive per mantenere i tassi di profitto. Lo sviluppo dell’estrema destra e delle sue idee, l’aggravarsi delle politiche discriminatorie e autoritarie sono un ostacolo importante all’organizzazione delle classi lavoratrici e alla difesa dei loro interessi.

La necessità di colmare il divario tra l’attualità oggettiva della rivoluzione e la situazione soggettiva detta le condizioni della nostra attività politica. Impone di combinare la battaglia per l’unità, per fronti politici e sociali uniti, con un approccio transitorio, un programma che comprenda una serie di proposte che delineino una risposta anticapitalista globale.

La Piattaforma B come estensione della campagna Poutou

Questi orientamenti sono stati al centro della campagna di Poutou, legati alla prospettiva della ricostruzione degli strumenti di organizzazione e difesa della nostra classe, anche a livello politico. La campagna ci ha anche permesso di difendere su larga scala la necessità di rompere con il capitalismo, per costruire un’altra società libera dall’oppressione e dallo sfruttamento. Avevamo l’orecchio di milioni di persone, soprattutto tra i giovani, organizzavamo raduni, a volte in massa, e reclutavamo nella nostra organizzazione.

A differenza della “Piattaforma C”, che promette di ridurre la nostra superficie e il nostro pubblico in nome di un’autoaffermazione “rivoluzionaria”, la politica che proponiamo è l’esatta continuazione di quella che ha fatto il successo della campagna presidenziale. Va notato che i compagni della Piattaforma C non erano d’accordo con questa campagna, sia per la scelta del candidato che per gli orientamenti, anche se oggi fingono di affermarlo. Al punto da difendere l’idea assurda che coloro che hanno reso possibile la campagna #Poutou2022 e l’hanno ampiamente animata – compreso lo stesso candidato! – avrebbe l’obiettivo di liquidare i risultati della campagna.

Un partito indipendente e aperto

Difendiamo un NPA indipendente, rivoluzionario e aperto, che non si accontenti di formule sulla necessità di “riunire i rivoluzionari”, ma che sia attento alle mobilitazioni e ai dibattiti nella società. Un NPA capace di essere una forza trainante nella costruzione di movimenti di lotta, sul posto di lavoro, ecologisti, antirazzisti, femministi, internazionalisti, LGBTI, contro l’estrema destra, contro la violenza della polizia, ecc. Si tratta anche di convincere, in queste mobilitazioni, della validità dei nostri slogan e delle nostre strategie, e di spingere per l’articolazione di questi movimenti in vista di un movimento complessivo della nostra classe.

Il nostro partito deve anche essere capace di “fare politica”, cioè di intervenire nel campo politico, nei dibattiti che agitano e attraversano il nostro campo sociale, e di porre la prospettiva, al di là dello sviluppo delle mobilitazioni, della costruzione di uno strumento politico per la rottura con il capitalismo e la trasformazione rivoluzionaria della società.

Un partito, non un fronte di frazioni

Un partito utile ai suoi militanti e alla classe sfruttata deve essere un intellettuale collettivo capace di sviluppare analisi e costruire interventi in fase con le reali dinamiche della lotta di classe. Abbiamo bisogno di uno strumento politico capace di elaborare e riflettere liberamente. Abbiamo bisogno di flessibilità tattica, di sperimentazione, ma anche di mettere in comune le nostre esperienze per imparare collettivamente. Non è questo il caso dell’NPA di oggi.

Dobbiamo renderci conto che l’esistenza di frazioni permanenti è in realtà la giustapposizione di organizzazioni distinte con progetti politici diversi, persino contraddittori, e costituisce un ostacolo alla costruzione di un vero partito. Le frazioni hanno finora rifiutato qualsiasi discussione sul ripristino di un funzionamento collettivo e quindi sull’uscita dal regime di “concorrenza libera e non distorta” all’interno del NPA. Siamo d’accordo. Da parte nostra, non abbiamo rinunciato a costruire un NPA indipendente, rivoluzionario e aperto, in cui ognuno costruisca il partito e i suoi strumenti senza dare priorità alla costruzione della propria frazione, e invitiamo tutti coloro che condividono questo progetto politico e organizzativo a votare per la Piattaforma B al congresso.