di Dave Kellaway, da anticapitalistresistance.org, 9 settembre 2022
Chiunque pensi che la monarchia sia una questione secondaria o marginale per i socialisti di oggi dovrebbe solo ascoltare, parlare e guardare le persone intorno a sé e sui media nel corso della prossima settimana e oltre. Certo, i media amplificano e manipolano la reazione popolare, ma essa è abbastanza reale e certamente forte anche tra i lavoratori. Ieri sera, tornando a casa dal cinema, una giovane donna nera in auto si è fermata in mezzo alla strada per dirci che la regina era morta.
Ascoltando la radio, “Women’s Hour” (un noto programma radiofonico della BBC, ndt) sta recuperando la regina come icona o modello femminista e ci sono appena stati interventi dai paesi del Commonwealth che hanno esaltato la credibilità multiculturale della regina deceduta. Le azioni di sciopero nazionali della RMT e della CWU sono state sospese in segno di rispetto. La reazione ampiamente negativa alla tassa sull’energia della Truss, che ha dato 150 miliardi di sterline in elemosina alle multinazionali dei combustibili fossili, è stata completamente sommersa dalla notizia della morte di Elisabetta.
Il comitato laburista di Wigan ha persino cancellato il festival locale dei Diggers (il movimento comunitaristico attivo nella rivoluzione inglese del 1642, ndt), che voleva commemorare i valori storici repubblicani. I padroni e l’establishment devono ancora una volta brindare ai vantaggi ideologici dell’ideologia monarchica per i loro interessi.
Quasi tutti gli stati sostengono un’idea di unità nazionale attraverso i loro capi di stato, che sono descritti come se fossero al di sopra degli interessi politici di parte e essere la “madre” o il “padre” del paese. Tuttavia, di solito sono eletti e talvolta il loro ruolo è definito in una costituzione scritta più o meno democratica.
Ad esempio, Matterella, il presidente della repubblica italiana, gode di un grande sostegno popolare, ma è eletto dal parlamento e, almeno formalmente, si muove nei limiti di una delle costituzioni borghesi più progressiste successive alla fine del fascismo.
Nel Regno Unito, invece, il capo di stato è una struttura feudale, ancora definita per nascita. Il monarca gode di un’enorme patrimonio personale, estorto ai suoi sudditi nel corso dei secoli, che continua ad alimentarsi anche con un grande sussidio statale (la civil list, che elenca tutte le persone a cui lo stato inglese garantisce un lauto assegno di mantenimento, ndt). La continuità della monarchia britannica è il suo grande punto di forza; rende più difficile per il suo popolo immaginare una rottura significativa del sistema politico. Sebbene alcuni dei suoi membri, come Edoardo VIII, abbiano avuto rapporti con i fascisti, nel complesso non ha collaborato con essi, a differenza di altre famiglie regnanti europee. Questo ha permesso alla monarchia britannica di far valere i suoi valori costituzionali e democratici.
Ciò che colpisce nel modo in cui i media e la gente comune parlano oggi della regina è il modo in cui la famiglia reale viene considerata come parte della propria famiglia. Le persone definiscono la propria vita in termini di eventi reali. La regina è considerata la madre, la matriarca, una modalità e una figura parallela alle nostre madri. Dato che tutti noi viviamo in una sorta di famiglia, questo collegamento funziona efficacemente per l’ideologia dominante.
Se da un lato la famiglia reale è vista come una celebrità cosparsa della magia della sovranità regale donata da Dio, dall’altro è sempre più percepita come una famiglia come le nostre. Quindi tutti i problemi di relazione, i divorzi, e anche il peggio, hanno contribuito a renderli umani come noi. I media hanno dato alla celebrità spettacolare della famiglia reale un posto privilegiato al pari della ampia copertura mediatica sulla vita delle celebrità dello spettacolo e dello sport.
Il ruolo chiave del monarca nella riproduzione dell’unità nazionale non è più importante della sua funzione militare. Il monarca è il capo delle forze armate. Le uniformi militari adornano i suoi membri nelle occasioni di Stato e i suoi figli sono obbligati a prestare il servizio militare. Tutte le sciocchezze sul fatto che la Regina sia al di sopra della politica evaporano quando si tratta della sua presenza fisica negli interventi imperialisti dello stato britannico, dall’Irlanda fino all’Iraq e all’Afghanistan. Il monarca contribuisce a mantenere il collante dell’unione con la Scozia, con il Galles e con le Sei Contee dell’Irlanda del Nord. Si può capire perché il Partito nazionalista scozzese sia cauto nell’adottare qualsiasi slogan per abolire la monarchia.
Come dovrebbero reagire formalmente i socialisti alla morte della regina? Probabilmente ieri non è stata una buona idea organizzare una sorta di carnevale per celebrare la scomparsa del monarca. È possibile accettare che per qualsiasi famiglia, compresi i reali, la perdita di una madre o di una nonna sia un momento triste.
Questo invece è il tono della dichiarazione di Jeremy Corbyn, che riconosce anche un certo merito nel ruolo pubblico della vita della regina deceduta. Confrontatelo con la dichiarazione rilasciata dal leader del Partito Laburista, Sir Keir Starmer. Il suo elogio è indistinguibile dal consenso dei Tory e della BBC.
E’ stata il nostro monarca più longevo e più grande di sempre. E’ stata al di sopra degli scontri politici, non ha difeso ciò per cui la nazione litigava, ma ciò su cui era d’accordo. Nelle crisi, ci ha rassicurato. Ricordandoci che siamo tutti parte di qualcosa che si estende nel tempo. Un simbolo del meglio di noi. (…) Ogni volta che ho avuto il privilegio di incontrare la defunta regina, lei poneva le domande più impegnative perché voleva capire le vite e le lotte del suo popolo. E mentre la Gran Bretagna cambiava rapidamente intorno a lei, questa dedizione divenne il punto fermo del nostro mondo in trasformazione.
Il Labour ha storicamente sostenuto di aiutare i lavoratori a raggiungere una società più progressista e più giusta, ma questo si è sempre basato sull’idea che tale società potesse essere raggiunta attraverso una maggioranza parlamentare e l’attuazione di riforme. Questo può includere campagne, ma mai un’idea di lotta di classe o di critica a uno stato che difende gli interessi capitalistici.
Così il progresso è visto come un interesse nazionale, le imprese possono essere convinte a operare in modo da aiutare le persone e non c’è un vero nemico di classe. Lo stato attuale può essere occupato e utilizzato per realizzare il socialismo. Per questo il Labour come partito è sempre stato monarchico, anche se alcuni parlamentari hanno sostenuto la necessità di una repubblica.
Le argomentazioni laburiste critiche nei confronti della “tassa Truss” nei confronti delle compagnie energetiche, ad esempio, non conteplano la possibilità di acquisirle alla proprietà pubblica, ma almeno le sottopone a tassazione e Starmer è stato efficace alla Camera dei Comuni nel demolire i piani dei conservatori. Tuttavia, per rispetto alla regina, per quanto tempo ancora si opporrà alla mancata tassazione di Truss e all’inazione generale dei Tory sulla crisi del costo della vita?
Si è parlato molto del modo in cui la regina ha portato avanti il suo ruolo pubblico fino alla fine. Certo, confrontato all’etica e al curriculum di Boris Johnson, non era difficile essere migliori. Ma dovremmo guardare in prospettiva. La regina ha un esercito di consiglieri e gran parte del suo ruolo pubblico consiste nel visitare luoghi, accogliere ospiti stranieri e inaugurare cose. Se si offrisse questo lavoro ai milioni di persone che oggi sono private del lavoro, la maggior parte di loro si morderebbe le mani per averne la possibilità.
C’è da ridere quando tutti i commentatori parlano di come Elisabetta fosse riluttante a diventare regina, ma era il suo destino e l’ha accettato. È proprio così che funziona la monarchia: non si viene eletti, è una questione di sangue.
Una decina di anni fa mia madre veniva dimessa dall’ospedale per essere ricoverata in una casa di cura temporanea mentre la famiglia cercava una sistemazione definitiva. Andai a trovarla e non potevo credere a quanto quella casa di cura fosse brutta. Puzzava di urina, le strutture erano scadenti e c’era una totale mancanza di stimoli. Siamo riusciti a trovare un posto migliore, ma ci devono essere centinaia di migliaia di anziani che muoiono precocemente in condizioni così terribili. Tutti dovrebbero beneficiare delle cure e dell’assistenza a cinque stelle di cui ha beneficiato la Regina. Tutti noi dovremmo poter continuare a fare cose utili e interessanti fino a 96 anni.
Sono sicuro che quando i socialisti cercheranno di sollevare con delicatezza alcune di queste questioni con amici, familiari e colleghi di lavoro saranno accusati di buttare tutto in politica. Sostenere che qualcosa non è politico è il modo in cui la destra cerca di nascondere la realtà e cioè che la maggior parte delle cose ha un contenuto politico.
Un altro punto da ricordare è che il monarca ha un ruolo costituzionale importante nella formazione e nello scioglimento dei governi e come capo delle forze armate. In tempi normali questo non è un problema e è il governo eletto a governare. Ma in una crisi, dove gli interessi capitalistici e statali sono minacciati, questo ruolo del o della monarca potrebbe essere cruciale.
Abbiamo già visto come negli anni ’60 ci furono delle vere e proprie mosse contro il governo di Wilson, che furono discusse (e respinte) dalla regina. In una crisi più profonda questa riluttanza potrebbe non essere così forte. Per la classe dirigente questo potrebbe essere visto come il loro asso nella manica, che probabilmente può essere usato solo una volta, poiché se fallisse per la monarchia sarebbe finita.
È opportuno concludere con alcune sagge parole di James Connolly, il rivoluzionario irlandese. Un eroe per Mick Lynch, che ora guida la lotta dei lavoratori della RMT.
Che cos’è la monarchia? Da che cosa è stata convalidata? Qual è stato il suo dono all’umanità? La monarchia è una sopravvivenza della tirannia imposta dalla mano dell’avidità e del tradimento alla razza umana nei giorni più bui e ignoranti della nostra storia. Trae la sua unica sanzione dalla spada del predone e dall’impotenza del produttore, e i suoi doni all’umanità sono sconosciuti, se non per quanto possono essere misurati negli esempi perniciosi di iniquità trionfanti e spudorate.
Ogni classe sociale, eccetto la famiglia reale, ed eccetto proprio la famiglia reale britannica, ha contribuito con alcuni dei suoi membri all’elevazione della razza umana. Ma né nella scienza, né nell’arte, né nella letteratura, né nell’esplorazione, né nell’invenzione tecnica, né nell’umanizzazione delle leggi, né in alcuna sfera dell’attività umana un rappresentante della famiglia reale britannica ha contribuito al miglioramento morale, intellettuale o materiale dell’umanità. Ma la famiglia reale si è opposta a ogni passo avanti, ha combattuto ogni riforma, ha perseguitato ogni patriota e ha intrigato contro ogni buona causa. Calunniando ogni amico del popolo, ha stretto amicizia con ogni oppressore. Oggi elogiata da chierici fuorvianti, è stata famosa nella storia per la natura rivoltante dei suoi crimini. Omicidio, tradimento, adulterio, incesto, furto, falsa testimonianza: ogni crimine conosciuto dall’uomo è stato commesso da uno o dall’altro dei monarchi da cui Re Giorgio è orgoglioso di discendere.
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