“L’agnello”, film di Mario Piredda

I nostri “Consigli per la lettura” ovviamente possono essere anche, come in questo caso, “Consigli per la visione”

di Fabrizio Ortu

Consiglio a tutti di vedere questo film. Perché è bellissimo e perché racconta un pezzo vero di Sardegna, quella Sardegna schiacciata dal tallone del colonialismo e ridotta in fragili briciole. E la racconta con personaggi fuori dai luoghi comuni di tante sceneggiature preconfezionate. La leggerezza espressa in modo del tutto naturale, anche nelle situazioni più drammatiche, lascia un segno nel cuore. Recuperatelo su RaiPlay. Mario Piredda sarà un grande regista. Un po’ un Ken Loach sardo.

da Sardinia Post

Dopo L’uomo che comprò la luna di Paolo Zucca, anche un altro film sardo finisce su Rai 5: L’Agnello di Mario Piredda. La pellicola è un dramma familiare, è la storia di un padre rimasto vedevo che si ammala con l’incubo di lasciare sola sua figlia sedicenne.

Jacopo – questo il nome del padre interpretato da Luciano Curreli – ha solo un fratello che gli può salvare la vita donando il midollo. Ma con lui – lo zio Geatano che ha il volto di Michele Atzori – non parla. Ci pensa la figlia Anita a provare a ricucire il legame tra i due fratelli. La giovane è interpretata da Nora Stassi. Nonno Tonino, solida spalla per la giovane Anita, è portato ins cena da Piero Marcialis.