Se si volesse veramente “aiutarli a casa loro”

di Ettore Ferrini, da facebook.com/ettore.ferrini

Matteo Salvini guadagnerà sui 15.000€ al mese, dobbiamo infatti considerare che oltre allo stipendio da ministro dei trasporti, percepisce anche una cospicua pensione da ex europarlamentare e non è dato sapere se come leader di partito gli spetti un compenso ma ritengo di sì, poi ci sono i diritti dei suoi libri, le ospitate varie… insomma la mia è una stima approssimativa, ma se sto esagerando lo invito personalmente a ridimensionarla.

Pensavo: visto che uno dei problemi più gravi di questo paese (secondo lui) è quanto ci costano i profughi, magari posso aiutarlo a gestire quei soldi in modo da non farli sbarcare. E allora mi son fatto un giro veloce sui quei siti “aiutiamoli a casa loro” che poi è la soluzione che lui auspica da anni.

Per esempio, su Save the children scopro che con 15 euro al mese fornisci tutto il materiale necessario per frequentare la prima elementare a 36 bambini della Costa d’Avorio. Con 9 euro al mese assicuri a 480 bambini in Etiopia un trattamento di vitamina A per un anno intero. Sul sito dell’Amref apprendo che con 65€ doni 5 visite pediatriche per un bambino africano. Su Medici con l’Africa si può donare garze e farmaci per un ricovero d’emergenza con 80€ e con altri 10€ si regalano 10 vaccinazioni pediatriche, vado avanti e leggo che in Sierra Leone c’è un’epidemia di ebola: con 100 euro assicuri i kit completi di protezione individuale: guanti, occhiali, camice, maschera, copri scarpe o stivali, copricapo. Vabbè, spiccioli. Con tutti ‘sti soldi bisogna puntare in alto, e allora vado su africamission: con 10.000 euro si può realizzare un pozzo d’acqua potabile in Uganda, speranza di vita per 1000 persone.

Boia, ho già salvato un casino di gente e mi restano ancora 5000€. E in Nepal? Con 7 euro posso donare una tanica per trasportare e conservare acqua pulita. Con 14 euro un kit igienico che include beni primari come sapone, shampoo, spazzolino, dentifricio, una bacinella e un asciugamano. Con 35 euro un kit da cucina che contiene pentole, posate, tazze e piatti. I bambini però oltre alle cure hanno bisogno anche di divertimento, e allora vado su Feel Memory e vedo che con 500 euro puoi regalare gioco e allegria a 500 bambini ricoverati in un reparto di lunga degenza.

Cazzo, ho ancora una montagna di soldi. Allora regalo una visita oculistica e un paio di occhiali per un bambino in Nicaragua (14 euro) e un pc per i ragazzi della Giordania (200 euro) su Terre des hommes Italia onlus. Poi prendo 30 euro e dono a due bambini un banco di scuola e 50 euro per l’acquisto di zanzariere anti-malaria. Con 360 euro sostengo a distanza per un anno un Piccolo Ambasciatore di una scuola del Kenya. Poi passo a Pangea e con 15 euro regalo a una donna di Kabul un corso di taglio e cucito mentre con 120 euro regalo un bufalo, indispensabile per lavorare i campi del Nepal.

E nulla, ho ancora il doppio dello stipendio di un lavoratore normale e sto parlando di quello che potrei fare in un solo mese. Mi fermo qui, spero di essergli stato utile, certo il pericolo è che alla fine non abbia più ragioni per lamentarsi e dunque di esistere. Ma è un rischio che corro volentieri.